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Felix the Cat (in Italia chiamato anche Mio Mao) ha celebrato oltre un secolo dalla sua nascita. La sua creazione, infatti, è dovuta all’estro di Otto Messmer, modellato sulla figura di Charlot, nell’ormai lontano 1917 negli Stati Uniti. Grande personaggio del cinema di animazione americano degli anni Venti, Felix è stato anche serie a fumetti pubblicata fino al 1967. E se oggi è probabilmente meno noto alle nuove generazioni rispetto a “evergreen” come Topolino, è stato, invece, proprio Felix probabilmente a influenzare Walt Disney per la realizzazione di “Oswald” e dello stesso “Topolino”. Felix the Cat, inoltre, è stata la prima vera stella nel mondo dei cartoon in anni lontani del cinema muto ed è stato anche un grande successo nei fumetti nei suoi anni.

Felix the Cat, vanta, tra le sue ultime celebrazioni, quella del 1988 quando venne realizzato un lungometraggio a cartoni animati. In ogni caso sia in versione cartoon che fumetto, si tratta di un gatto dotato di una logica assurda che si presenta agli occhi di telespettatori e lettori come protagonista di storie surreali ma anche con sfondo la vita di tutti i giorni. Appuntamento di tavole domenicali fino al 1943, Felix the Cat è stato anche striscia giornaliera(dal 1955 realizzate da Joe Oriolo che le proseguirà fino al 9 gennaio 1967) e tra le caratteristiche delle sue storie c’è la durata breve, la lettura immediata, sulla falsariga delle tavole Peanuts. 

In Italia la serie a fumetti si poteva leggere sulle pagine del “Corriere dei piccoli” dove in realtà Felix the Cat era Mio Mao. È stato negli anni a cavallo delle due guerre uno dei personaggi a fumetti più amati del periodo e, alla fine della guerra, fu ripreso dal “Giovedì” tra il 1945 e il 1946. Per i collezionisti più accaniti esisteun’edizione antologica Garzanti nel 1965 e della Arnoldo Mondadori Editore nella rivista “Il Mago”. A riprenderne la pubblicazione anche una collana di albi a fumetti con storie originali prodotte in Italia prima dalle Edizioni Bianconi e successivamente dall’Editoriale Metro, la casa editrice, tra gli altri, di “Braccio di Ferro”. Va detto che al primo Felix, muto, farà seguito un gatto più moderno nella grafica e soprattutto più sorridente e ottimista del suo “avo”, per fare breccia nelle simpatie di un pubblico ormai indirizzato verso altri “animali animati”, in primis la famiglia “Topolino” e i personaggi disegnati da Walt Disney. Per gli esperti di nona arte, da segnalare che diverse scene del cartoon Felix the Cat sono presenti nella sigla iniziale di “Futurama”. Infine, non va dimenticato, che nel film “Batman – Il ritorno” appare in alcune scene, la testa di un gatto dei cartoon, sotto forma di simbolo o statua, con una lampante e netta ispirazione a Felix.

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Giornalista pubblicista, aspirante redattore per il Papersera, aspirante collezionista della serie a fumetti “Inside Woody Allen”, libro sul comodino: “Su con la vita, Charlie Brown! Come affrontare i problemi di ogni giorno con l'aiuto dei Peanuts”, lettore del prossimo Alan Ford che uscirà in edicola.

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