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Cattivik, personaggio tutto italiano, mette insieme due “monumenti” assoluti del fumetto made in Italy. Nato da Bonvi, alias Franco Fortunato Gilberto Augusto Bonvicini, il papà del mitico “Sturmtruppen”, è stato poi continuato (a voler essere precisi nel ruolo di continuatore e sviluppatore) da Silver, ovvero Guido Silvestri, al quale il mondo dei comics sarà sempre grato per aver creato Lupo Alberto. E così Cattivik pur essendo un figlio minore di entrambi ha avuto una sua vita di tutto rispetto.

Fumetto politically scorrect, Cattivik, ladro in calzamaglia nera, ha la sua “casa” nelle fogne cittadine dalle quali esce per ambiziosi colpi fantascientifici, rapine e grandi imprese, che puntualmente finiscono in un buco nell’acqua. E se il suo linguaggio unico e irripetibile aveva la caratteristica di “mangiarsi” le finali delle parole, una sorta di precursore della comunicazione ridotta di whatsapp e diavolerie moderne, Cattivik a suo modo era un cattivo non cattivo, anzi una sorta di quasi eroe se si considera che Bonvi prima e Silver, poi, lo facevano vivere come un antisistema, un personaggio contro la borghesia, e, soprattutto, tema ahinoi sempre tristemente attuale, un personaggio contro la guerra. La scelta del nome con “k” finale era simbolicamente voluta, per entrare nella famiglia dei “fumetti k”, i neri, i mascherati, come Diabolik, Kriminal, Satanik, ma anche Paperinik, tanto diversi quanto simili. “Una macchia d’inchiostro: poco importa cosa sia esattamente, l’importante è che sporchi molto” queste le parole di Bonvi per presentare il suo Cattivik che di vite “famose” si può dire ne abbia avute tre. Due su carta, la prima, appunto con il suo primo papà, Bonvi, che dopo gli esordi lo portò all’interno di “Tiramolla” e nella sua “Playcomics”, e la seconda con Silver che in una serie regolare, simile nella veste grafica e nel formato all’albo con il quale usciva in edicola suo fratello maggiore Lupo Alberto, ne proponeva storie nuove insieme alle vecchie di Bonvi.

Il terzo momento di gloria by Cattivik si può ritenere quello televisivo quando come una sorta di tributo ad un altro cattivo non cattivo dei cartoon, Wile E. Coyote, venne realizzata una serie di cartoni animati da Silver in collaborazione con il regista Mario Zanotti e prodotta da Mediaset. A dare voce a Cattivik era Giorgio Bracardi geniale comico e musicista italiano, mentre quella di Solitomino è di Bruno Gambarotta, scrittore e autore tv dalla raffinatissima ironia, il preferito di Adriano Celentano per le sue trasmissioni in onda sul piccolo schermo. Il Cattivik di Bonvi e Silver è stato anche una condivisione tra compaesani, modenese era il primo, di Carpi è Silver, al quale Bonvi lasciò volentieri il testimone per i troppi impegni, tra Sturmtruppen e Nick Carter, riconoscendogli anche di avere la bravura necessaria a portare avanti la sua creatura…k.    

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Giornalista pubblicista, aspirante redattore per il Papersera, aspirante collezionista della serie a fumetti “Inside Woody Allen”, libro sul comodino: “Su con la vita, Charlie Brown! Come affrontare i problemi di ogni giorno con l'aiuto dei Peanuts”, lettore del prossimo Alan Ford che uscirà in edicola.

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