Il dieci per gli appassionati di calcio è, o meglio era, fin quando le casacche di chi correva dietro ad una palla di cuoio su un campo fatto di prato verde, il numero assegnato al fuoriclasse, al campione per antonomasia di quelli che scendevano in campo. Maradona, Pelè, Zico, Platini, Baggio, Totti, Zola, e chi più ne ha più ne metta. Insomma al numero dieci corrisponde (o corrispondeva) il giocatore simbolo. E se si vuol sostituire ai calciatori i capitoli della rubrica “Isole a fumetti e nei fumetti”, arrivati al numero dieci, la nostra maglia viene affidata a Diabolik, indiscutibilmente un campione dei comics. Fumetto italiano, conosciuto e noto alle varie generazioni di lettori che si sono succedute e si succedono, Diabolik gode, tutto sommato, nonostante la crisi profonda della “carta”, di buona salute, tra l’altro con il cinema che di recente ha dato nuova linfa, portando così anche dinanzi alla complessa e complicata platea dei giovani di oggi, una conoscenza popolare e diffusa di questo geniale ladro mascherato, alias il re del terrore. E allora, prego signor Diabolik, si accomodi, la maglia numero dieci dei capitoli della rubrica è sua. A consacrarlo è anche un altro aspetto importante, ovvero che in uno spazio dedicato al legame tra fumetti e isole, Diabolik è l’isolano senza se e senza ma, visto che come gli esperti sanno, e come i neofiti scopriranno immodestamente dal nostro spazio, vede, di fatto, le sue origini sull’isola di King.
È su questo lembo di terra bagnato dal mare che quel bambino in fasce che diventerà, poi, Diabolik, viene raccolto, orfano e unico sopravvissuto ad un naufragio. A crescerlo ed addestrarlo all’arte criminale sarà, appunto, King, a fare da scenario e cartolina, nei flash-black e nei prequel che la creatura editoriale della Astorina nata dalla genialità delle sorelle Giussani, dedica alle origini di Diabolik è, appunto, un’isola isolata dal mondo, l’isola di King dove questo giovane orfano, particolarmente portato per la chimica, inventò un modo per rendere la plastica sottile quanto la pelle umana. Poi, inoltre, in una saga lunga decenni come quella di Diabolik, ci sono varie avventure in altrettante varie e variegate isole.
Ma a celebrare in qualche modo Capri riteniamo sia, in particolare, “L’isola delle sorprese”. Una storia recente, ci si riferisce, infatti, agli albi inediti, e in particolare a quello uscito nel dicembre 2022 e che racconta di una festa che fa da evento inaugurale di un lussuoso albergo su un’isola tropicale. A partecipare un parterre di invitati fatto di persone importanti e, soprattutto, ricche, tra le quali, ovviamente, si trovano anche Diabolik ed Eva Kant opportunamente calati nel ruolo di graditi (e benestanti) ospiti. Il resto è la storia di un tentativo di fare un colpo indimenticabile, ma in questo caso a rendere interessante il numero di Diabolik “L’isola delle sorprese” è il fatto di essere ambientato in un’isola (e qui il pensiero va a Capri), dove c’è un albergo lussuoso (e anche qui il pensiero va a Capri), un’isola frequentata da persone ricche e importanti (e ancora anche qui il pensiero va a Capri). In attesa di capire se l’unica differenza è l’assenza a Capri di personaggi come Diabolik ed Eva Kant (o no?), l’augurio da parte nostra è, non solo, di una felice lettura, ma visto che la storia è uscita a dicembre (del 2022) e anche il nostro capitolo numero dieci è dell’ultimo mese dell’anno (2025), ma soprattutto di un Buon Natale a tutti!
“L’isola delle sorprese”
Diabolik (inedito) n. 12
Anno: 2022
Copertina: Matteo Buffagni
Soggetto: Mario Gomboli
Sceneggiatura: Tito Faraci
Matite: Sandro Giordano
Chine: Jacopo Brandi
Lettering: Shanna Bonn
Retini: Leonardo Vasco
Uscita: 1°dicembre 2022
Edizioni: Astorina
About the author
Giornalista pubblicista, aspirante redattore per il Papersera, aspirante collezionista della serie a fumetti “Inside Woody Allen”, libro sul comodino: “Su con la vita, Charlie Brown! Come affrontare i problemi di ogni giorno con l'aiuto dei Peanuts”, lettore del prossimo Alan Ford che uscirà in edicola.
