Era il gennaio del 1974 e un gioco inventato da Gary Gigax e Dave Arneson con la società Tactical Studies Rules vide la luce e fu distribuito per la prima volta.

La confezione era composta da tre manuali delle regole, mappe e tabelle e avrebbe cambiato ed ispirato tantissimi giochi futuri. Il sistema e le regole nacquero sulla scia dei wargames che venivano usati per ricreare battaglie storiche e per studiare le tecniche delle strategie adoperate. Il tutto fu poi trasportato in ambito fantasy, e specificatamente sword and sorcery, generi che i due autori amavano particolarmente. Il risultato fu qualcosa di totalmente diverso e rivoluzionario: una sorta di what if? continuativo, libero ed estemporaneo.

Della serie: cosa succederebbe se questa armata o quell’eroe compissero questa azione invece che quest’altra?

Descrivere il gioco che nacque e si sviluppò da questa intuizione, ovvero Dungeons & Dragons (per i più D&D), non è per niente semplice.

Volendo essere brevi, è un gioco che si adatta a quello che i giocatori vogliono fare. I partecipanti raccontano infatti una storia, generalmente a tema fantasy, seguendo delle regole e tirando dei dadi con diverse facce. Le regole, in sé, forniscono solo delle linee guida e dei dettagli del mondo di gioco, ma non gli obiettivi della storia, nè il modo di raggiungerli ai giocatori.

In D&D, i giocatori hanno ruoli diversi. C’è ad esempio un “responsabile” che è il Dungeon Master che si occupa della costruzione e del funzionamento del mondo in cui i giocatori agiranno, e sarà colui che narrerà la storia, garantendone una coerenza ai personaggi che la interpreteranno. I personaggi hanno invece delle abilità e una storia personale, che durante le situazioni proposte dal Master, dovranno esprimere ed usare al meglio, creando così un racconto narrato a più voci. Ai giocatori viene perciò chiesto di interpretare un ruolo, un po’ come farebbe un attore, provando a recitare volta per volta un ruolo diverso: da qui nasce la definizione di “gioco di ruolo”.


Dungeons & Dragons è il gioco di ruolo che ha rivoluzionato il mondo ludico, permettendo ai giocatori di creare e vivere storie fantastiche solo tirando dei dadi e seguendo delle regole da un manuale, con la creatività e l’immaginazione di un gruppo di amici seduti intorno ad un tavolo. Per festeggiare questo importante traguardo si può organizzare una partita speciale o rivivere un romanzo preferito.

Personalmente, posso dire di aver iniziato la mia avventura a metà degli anni ottanta con un gruppo di amici e la ormai mitica “Scatola Rossa”. Le regole basiche, che dopo un po’ di partite conoscevo a memoria, erano inizialmente poche e sparse, e permettevano relative poche scelte rispetto alle edizioni che seguirono, ma ciò ci dava anche la possibilità di inventare al momento la regola che potesse essere coerente nel mondo che si creava. Avventure sviluppatesi esplorando castelli infestati e indagando fra intrighi nobiliari, per poi passare dall’altra parte dello schermo che separa Master e giocatori, dove iniziai a “masterare” i miei coetanei, talvolta anche più gruppi nella stessa settimana e giocando nelle lunghe sere invernali su isole sconosciute e dimensioni alternative con Draghi senzienti e oscuri Stregoni.

Con il tempo, il gioco si è evoluto, approdando con l’Advanced D&D, a nuove regole, nuovi mostri, nuove sfide, ma anche nuovo divertimento. Furono introdotte nuove razze, classi, incantesimi e una moltitudine di scenari, dalle terre apocalittiche, ai viaggi interstellari, al mondo cavo e dimenticato, e noi giocatori ci calammo ancor più nei personaggi, cosa che dopo un po’ ha fatto un ulteriore passo avanti,,con la terza edizione e successivamente la 3.5. E sempre di più il ruolo che interpretavamo divenne più particolareggiato, con le abilità e i talenti, tanto da non aver mai un personaggio uguale ad un altro.

Ovviamente, alle volte, alcune regole e situazioni potevano non funzionare o non essere condivise, ma in quei momenti noi modificavamo le falle per continuare a giocare con più impeto e passione.

Insomma, il gioco continua ad andare avanti con il tempo e i giocatori che richiedono sempre maggiori dettagli, fino ad arrivare ad oggi con la 5 edizione, dove ci sono regole per moltissime situazioni che si vengono a creare, ma forse per questo traguardo di cinquanta candeline ci sarà una nuova sorpresa che ci lascerà pieni di stupore.

È anche grazie a questa passione per D&D che posso dire di aver creato, ormai un decennio fa, con altri quattro amici, l’Associazione Culturale Arcadia che tuttora, sull’isola di Capri, prova a promuovere la fantasia accompagnando nuovi amici e giocatori in viaggi incredibili su navi pirata, attraverso sabbiosi deserti o in città inesplorate.

Che dire quindi se non: grazie per le emozioni che continui a darci e buon compleanno Dungeons & Dragons.

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