Cari Arcadiani e amici del Capri Comics, dopo tanto parlare anche noi non possiamo esimerci dal dire la nostra sul primo volume della serie più attesa dell’anno: la quarta stagione di Stranger Things.

Ecco quindi qualche pillola sui questi primi sette episodi che ci hanno riaperto alla dimensione del Sottosopra.

In attesa del gran finale che attendiamo a luglio, iniziamo col dire che tutti gli episodi sono piuttosto corposi, da un’ora circa, per una serie che ha rivoluzionato l’intrattenimento televisivo e che ancora riesce a stupire e dettare regole. I fratelli Duffer hanno messo su una stagione davvero cupa e avvincente, con trame che si intrecciano vorticosamente e colpi di scena che ci lasciano senza fiato.

Ricordiamo che la terza stagione si è conclusa con una battaglia che ha lasciato Undici (Millie Bobby Brown) senza poteri e con tutti i protagonisti divisi fra Hawkings, la California e una zona sperduta della Russia. Tutti loro sembrano vivere delle crisi personali che pesano nei loro rapporti interpersonali.

Personalmente, devo dire che i protagonisti principali sono stati affrontati con maggiore intensità e spessore. Max (Sadie Sink) ha un ruolo marcatamente incisivo e la coppia Robin/Nancy (Maya Thurman-Hawke/Natalia Dyer) ci regala una bella trovata innovativa, per non parlare di Erica (Priah Ferguson), che risalta in ogni scena in cui è presente.

Siamo negli anni ’80 e una serie di orrendi omicidi scuote la cittadina di Hawkings. Da qui parte la serie, con i suoi consueti omaggi a film (tra cui Nightmare, anche con la presenza di Robert Englund nel cast), canzoni (si segnala Running Up That Hill di Kate Bush, utilizzata a pennello in una scena di grandissimo impatto) ed elementi vari della cultura pop di quegli anni, uno su tutti il club di D&D che battezza il nemico e che rievoca l’ingiusta e bigotta demonizzazione che tempo fa colpì questo gioco e chi vi partecipava.

Vi è anche il ritorno del Dottor Brenner (Matthew Modine), che ci riserva delle sorprese che emergono dal passato, ma il ruolo migliore è senza dubbio quello personaggio antagonista, Vecna interpretato sotto l’orripilante trucca da Jamie Campbell Bower, che ha il potere di bucare lo schermo e tenerci incollati alla poltrona.

Non voglio fare troppi spoiler, ma se non avete visto questa serie ve la consiglio caldamente: ora avete anche la quarta stagione da gustarvi. Io sono già in attesa (come anche il maestro Stephen King) degli ultimi due episodi.

Stay strange e… attenzione al Demogorgone…

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