Amiche e amici del Capri Comics, oggi andremo ad approfondire uno dei principali giochi della Games Workshop, partendo da quello che mi ha introdotto all’hobby dei wargames e delle miniature.

Warhammer Fantasy conta ad oggi ben otto edizioni, che vanno dal 1983 fino al fatidico 2015. Qui farò riferimento all’ottava edizione, che è l’unica che ho avuto modo di giocare.

Sistema di gioco

Come molti altri wargames, anche Warhammer fantasy utilizza il “polliciometro” e i dadi per determinare l’esito delle varie azioni e la partita si svolge a turni suddivisi in quattro fasi:

1) Fase di movimento: tramite il polliciometro, il giocatore muove le proprie unità dove possibile per arrivare in corpo a corpo con quelle nemiche.

2) Fase della magia: qui i maghi possono sfoderare gli incantesimi o cercare di disperderli per non subirne gli effetti.

3) Fase di tiro: entrano in azione le unità a distanza come arcieri o macchine da guerra.

4) Fase di combattimento: si scatena l’inferno! Entrambi i giocatori tirano i dadi per determinare l’attacco e la difesa delle unità coinvolte nello scontro corpo a corpo.

La partita viene vinta al verificarsi di queste condizioni: l’avversario concede, sconfitta totale del suo esercito, raggiungimento del limite dei turni con più truppe sopravvissute o dell’obbiettivo dello scenario, allo scadere del tempo (condizione utilizzata a volte durante gli eventi).

L’ambientazione e le fazioni giocabili

Una delle cose che più mi affascina di questo gioco è proprio la sua ambientazione. Ad una prima occhiata il mondo di Warhammer può sembrare simile ad un qualsiasi altro mondo fantasy, con tutti gli elementi del caso, tuttavia ne possiede molti altri che lo rendono unico. Innanzitutto a livello di atmosfere il mondo presenta tinte e tematiche abbastanza cupe: oltre ad essere flagellato da continue guerre, in diverse zone scoppiano pestilenze o carestie e serpeggia la corruzione. A livello geografico e di alcune popolazioni, il mondo di Warhammer ricalca il nostro mondo e la nostra storia, con dei continenti che ricordano ad esempio l’Europa, l’Africa o il Sud-America; è diviso infatti in Vecchio e Nuovo mondo. Tra le fazioni giocabili esistono tre macro-categorie: le Forze dell’ordine (in cui figurano Impero, Bretonnia, Nani, Alti Elfi, Elfi silvani, Uomini lucertola), le Forze della distruzione (in cui si trovano Orchi, Goblin, Elfi oscuri, Conti vampiro, Skaven, Uomini bestia, Guerrieri e Demoni del Caos) e infine le Forze neutrali (come i Regni degli ogri e i Re dei sepolcri).

L’espansione “The end times” e la fine di Warhammer Fantasy

Tutte le cose purtroppo hanno una fine. Come accennato nell’articolo precedente, per far fronte al calo delle vendite e per dare una rinfrescata al gioco dopo otto edizioni, la Games Workshop ha preso una decisione che inizialmente non è stata presa molto bene dai fan: fare tabula rasa e realizzare qualcosa di completamente nuovo con un regolamento più semplificato, passando anche dalle basette quadrate a quelle tonde. Tutto iniziò nel 2014, quando venne annunciata quest’espansione chiamata The end times, che comprendeva cinque compendi per battaglie narrative, nuove miniature ed anche il restauro di alcune vecchie. Inizialmente accolsi con entusiasmo questa espansione, per via che mi consentì di unire i Conti vampiro e i Re dei sepolcri in un unico grande esercito di non morti. Ma quest’entusiasmo si spense quando con l’arrivo di Age of Sigmar interi eserciti e modelli, tra cui i Re dei Sepolcri, andarono fuori produzione. Sono man mano state tolte da mezzo anche molte miniature datate, realizzate sia in metallo che in resina per favorire la produzione di quelle completamente in plastica.

Una nuova speranza… il vecchio mondo non è morto: arriva The Old World

Ed è grazie a questo grande affetto da parte dei fan che nel 2019 la Games Workshop diede una grande notizia: il vecchio mondo con le sue basette quadrate tornerà! Infatti quest’anno, il 20 gennaio è uscito Warhammer The Old World, una riproposizione del format classico che inizia a riportare sugli scaffali i modelli che tutti gli appassionati hanno amato finora, cominciando dagli eserciti scomparsi come Re dei Sepolcri e Bretonnia.

Perché consiglio questo gioco

Al di là del regolamento un po’ macchinoso, ho trovato Warhammer Fantasy un’esperienza molto immersiva. A livello di gioco, tolta la variabilità dei risultati con i dadi, possiede una bella profondità strategica e la varietà di fazioni vi permette di elaborare tattiche uniche e sempre diverse di partita in partita. Inoltre l’ambientazione che fa da sfondo vi permette di creare le vostre storie e le vostre battaglie aggiungendo quasi una nota da GDR all’esperienza. A livello hobbistico, la semplicità di utilizzo di colori e pennelli e il livello di dettaglio dei modelli rende il tutto molto rilassante e soprattutto appagante. Il loro design le rende perfette anche per essere utilizzate nei giochi di ruolo come D&D. Quindi se siete amanti del Fantasy, delle battaglie strategiche, dei GDR o se siete semplicemente amanti della pittura, Warhammer fantasy è un gioco e soprattutto un hobby che vi consiglio caldamente.

Con questo concludiamo. Non perdetevi il prossimo articolo della serie, in cui partiremo per la galassia con Warhammer 40.000.

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Classe ’96. Appassionato di antichità e laureato in Archeologia e Storia delle Arti. Amante del fantasy, dai libri ai GDR, e con l’hobby del disegno. Quando vide la sua prima miniatura dipinta a mano fu un colpo di fulmine: da allora, la sua spada è il suo pennello, con cui dipinge le sue armate.

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