Amiche ed amici del Capri Comics, oggi vi parleremo di un particolare formato del celeberrimo gioco di carte collezionabili Magic: The Gathering.

Il formato in questione è il Commander, o anche chiamato Elder Dragon Highlander (EDH).

Nella mia “carriera” di giocatore di Magic ho sempre intravisto nel gioco un potenziale ludico e creativo che però, per qualche ragione, ho sempre avvertito come soffocato. Probabilmente è a causa della mia poca attitudine rispetto agli ambienti competitivi. In ogni caso, ho visto quella fiammella sopita ardere e tramutarsi in un imponente fuoco quando ho provato per la prima volta, invitato da un amico, a giocare a Commander. L’impatto fu devastante, mi trovai catapultato in questa battaglia da tre giocatori, tutti contro tutti, durante la quale accadde l’impossibile.

Lo stesso amico, poi, mi fece leggere la filosofia del formato, redatta dalla Commander Rules Committee (RC), della quale voglio riportare di seguito alcuni punti:

"A Commander si gioca per divertirsi. È un formato multi giocatore di “Magic: the Gathering”, socialmente interattivo, pieno di scambi esaltanti e giocate epiche, ed appositamente progettato come alternativa al torneo di Magic." 

E ancora:

"Ogni partita è un viaggio che i giocatori condividono basandosi su un contratto sociale in cui ogni giocatore tiene conto delle esperienze di tutti gli individui coinvolti: ciò promuove l'interazione tra i giocatori, la varietà tra partite e stili di gioco e in generale un'atmosfera comunitaria positiva. Al termine di una ideale partita Commander, qualcuno avrà vinto, ma tutti i partecipanti avranno avuto l'opportunità di esprimersi attraverso la costruzione del mazzo e attraverso le proprie scelte di gioco." 

A quel punto ero già innamorato follemente del formato e della sua impostazione (che poi mi sia ritrovato in qualche mese ad avere da zero a sette mazzi è un’altra storia).

A Commander si gioca con un mazzo da 99 carte più il comandante, che può essere una creatura leggendaria (o alcuni Planeswalker) che darà l’identità di colore, ed eventualmente definire il tema, del mazzo. Un totale di 100 carte, 40 in più rispetto ai formati standard, e terre base escluse nessuna carta può essere presente più di una volta nel mazzo. Già da queste regole base ê possibile intravedere la miriade di possibilità di deckbuilding e di soluzioni da adottare nelle partite.

Ad amplificare la varietà del gioco ci pensa il fatto che, idealmente, il commander è pesato per essere un formato multiplayer, quindi le variabili sono molte di più rispetto ad un incontro frontale uno contro uno. All’interno del formato il dialogo è fortemente incentivato, è buona abitudine chiacchiere prima della partita per decidere che mazzi giocare e rendere l’esperienza godibile per tutti, è anche ammesso stringere alleanze (anche romperle, chiaramente).

Insomma, immaginate dei comandanti con delle armate piene di creature, artefatti e magie incredibili, che si fronteggiano, si alleano, si tradiscono. Vista in questi termini, il commander sembra un formato fortemente narrativo oltre che ludico, nel quale si gioca per divertirsi e creare insieme battaglie epiche.

E visto che parliamo di un formato multi giocatore e di partite per divertirsi con amici, di seguito alcune riflessioni raccolte da giocatori di commander della nostra “cerchia”, che speriamo possa allargarsi sempre di più.

Davide D.M.P.

Condottieri leggendari schierano i propri eserciti, preparano le lore magie più potenti per affrontare avversari formidabili, draghi, mostri marini, intelligenze aliene venute dallo spazio, necromanti e divinità…insomma, da vero nerd, come puoi non farti trasportare da tutto questo! Una partita di Commander è, a tutti gli effetti, mettete in scena una storia; un racconto di guerra, intrighi e tradimenti, amore ed odio. Insomma giocare a Commander è come improvvisare guerra e pace con eserciti di zombie ed esplosioni arcane…mica male!

Tutto questo perché il gioco si presta a centinaia di risoluzioni differenti, innumerevoli variabili che rendono ogni esperienza unica ed incantevole, ti fanno ridere, piangere, inveire contro i tuoi amici.

In pratica una serata perfetta da passare con le persone che ami.

Dalila

Se non ti piace giocare a Magic The Gathering probabilmente non hai mai provato a fare una partita di Commander. O almeno questo è ciò che è successo a me.

Ho iniziato a giocare a Magic prima con il formato Pauper, poi provando vari mazzi e formati differenti su Magic Arena, ma il gioco non mi ha mai conquistato veramente, anche a causa del suo aspetto fortemente competitivo, che non mi è mai piaciuto troppo. Inoltre dopo poco tempo iniziavo ad annoiarmi, le partite mi sembravano sempre tutte uguali e abbandonavo il gioco.

Ero arrivata quindi a convincermi che il gioco non mi piacesse, fino a che non ho scoperto il formato Commander, che sembrava fatto apposta per la mia idea di gioco.

Si gioca per divertirsi e si creano interazioni tra giocatori sempre differenti e nessuna partita è uguale all’altra. Infatti è ormai circa un anno che gioco quasi sempre con lo stesso mazzo e non mi sono ancora annoiata.

Concludendo, per me Commander ha rappresentato un modo di riscoprire un gioco che pensavo non facesse per me, e se anche tu che leggi pensi che Magic sia noioso, troppo complicato o competitivo, fai una partita a Commander e poi ne riparliamo.

Leonardo

Commander è un formato in cui si può dare sfogo alla fantasia e creare il mazzo che si è sempre desiderato e che magari in un torneo standard non riuscirebbe ad esprimersi al meglio.

Davide D.M.

Gioco a magic da prima della paura del millennium bug, tutti i miei ricordi più belli sono legati ad amicizia e carte, creature e incantesimi.

Però per un lungo periodo mi ero allontanato dalle carte soprattutto per l’impegno costante, dopo anni, però, ho riscoperto questo formato. Dove si può giocare in piena amicizia e divertimento.

Luca

Avete mai sentito dirvi: “Perché giocare questo mazzo? Non è performante. Non ci vinci neanche una partita”. Giocare per divertirsi dovrebbe essere la normalità, ma a volte un giocatore accanito se ne dimentica. Il formato Commander, con le sue migliaia di carte giocabili e combo assurde, rappresenta quell’attimo di respiro che ci fa ricordare che lo scopo di una partita di Magic, alla fine, è farci sorridere, anche se non si vince.

Per concludere… o per iniziare… decidete voi

Il gioco, in generale, è un luogo dove esercitare il proprio intelletto, dove sfogarsi ed allentare un po’ di tensione, dove mettersi alla prova come persona. Ognuno sceglie il “campo” che preferisce, noi abbiamo scelto di lanciarci in queste battaglie assurde combattute con qualche carta in mano e tanta immaginazione.

Per chi vorrà, questo campo sarà sempre aperto.

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Classe '91. Amante delle arti visive, della musica ed appassionato delle culture pop asiatiche. Scarabocchiatore freelance.

Davide Di Marco Pisciottano
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Classe '97. Laureata in e appassionata di lingue e letterature europee. Social media manager per sbaglio, aspirante traduttrice, divoratrice seriale di libri. Giocatrice di ruolo, collezionista di dadi, amante di cinema e giochi da tavolo.

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Classe ’96. Appassionato di antichità e laureato in Archeologia e Storia delle Arti. Amante del fantasy, dai libri ai GDR, e con l’hobby del disegno. Quando vide la sua prima miniatura dipinta a mano fu un colpo di fulmine: da allora, la sua spada è il suo pennello, con cui dipinge le sue armate.

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Classe '90. Farmacista per sbaglio, noto accumulatore di giochi da tavolo. Nasce e cresce a suon di Marvel e Disney e tanto basta...

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Classe '96. Laurea in Economia Aziendale (non proprio correlata). Appassionato di anime e di ogni prodotto che abbia anche solo un minimo di roleplay. Dungeon Master a tempo perso. Avido videogiocatore e lettore. Particolarmente attratto da libri e giochi sconosciuti.

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