Amiche e amici del Capri Comics, oggi andremo ad esplorare quello che per ora sarà l’ultimo titolo della rubrica dedicata ai wargames, con il secondo prodotto di punta della Games Workshop. Dalla fantascienza oscura e gotica di Warhammer 40.000 torniamo ad un fantasy un pochino più luminoso, ma non per questo privo di epiche battaglie. Seguiteci alla scoperta del seguito spirituale del vecchio Warhammer Fantasy.

Sistema di gioco

Rispetto al vecchio Warhammer Fantasy, Age of Sigmar offre delle meccaniche molto più semplificate ma comunque profonde, arrotate nel corso di quattro edizioni sin dal 2015, anno della sua uscita. Questa volta non ci sono tabelle ed elenchi da consultare o libri da sfogliare per trovare le varie caratteristiche delle unità e capire quanti dadi lanciare, bensì ci sono delle pratiche schede (le Warscrolls) che riportano tutti i tratti delle truppe, con i relativi costi in punti per assemblare l’armata, le rispettive abilità e quanto bisogna totalizzare con il lancio dei dadi per mettere a segno gli attacchi o difendersi. Vengono introdotte poi le “Keywords” (parole chiave), che funzionano come agganci tra le varie unità e fazioni, consentendovi così di sperimentare con nuove tattiche e sinergie. Inoltre il passaggio dalle basette quadrate a quelle tonde ha fatto sì che gli scontri diventassero molto più “informali” e diretti rispetto alla precedenza, senza più l’obbligo di tenere i modelli in formazione.

Nel corso del tempo sono state introdotte tre modalità di gioco. Bilanciata, Punta di lancia e Strada per la gloria. La prima è la modalità classica con regole complete. La seconda presenta delle regole semplificate per partite più veloci, ideale soprattutto per i neofiti e per cui bastano i modelli contenuti nelle scatole introduttive di ciascuna armata. Infine la terza prevede delle vere e proprie campagne narrative in cui è possibile far crescere e potenziare il proprio esercito scontro dopo scontro.

Inoltre tutto il regolamento e le schede relative a ciascun esercito sono anche comodamente scaricabili gratuitamente sul sito Warhammer Community.

Ma Ambientazione e fazioni

In seguito alla distruzione del Vecchio mondo da parte delle forze del Caos, durante l’espansione The end times, grazie agli otto venti della magia dalle sue ceneri si generarono otto mondi noti come i “Reami mortali”. Tra essi abbiamo Aqshi (reame del fuoco), Azyr (reame dei cieli), Chamon (reame del metallo) Ghur (reame delle bestie), Ghiram (reame della vita), Hysh, (reame della luce), Shyish (reame della morte) e Ulgu (reame dell’ombra).

Il dio Sigmar, sopravvissuto alla distruzione di quello che ormai era noto come “Il mondo che fu”, grazie all’aiuto del drago stellare Dracothion, riunì le altre divinità che nel frattempo si erano ritrovate nei Reami mortali, dando inizio ad un’opera di rifioritura della civiltà, nota come Età del mito. Tuttavia, dopo questo periodo di pace, gli dei del Caos tornarono a seminare morte e distruzione per gli otto mondi con i loro demoni, dando inizio così all’Età del Caos. Sigmar fece rifugiare i profughi ad Azyr, il suo regno, e dopo duecento anni, aiutato dalle altre divinità e partendo dalle anime di guerrieri particolarmente eroici e valorosi, creò i “Figli eterni della tempesta” (l’equivalente fantasy degli Space marines di Warhammer 40.000), un esercito di guerrieri dalle armature dorate. Con essi, attraverso dei portali magici, Sigmar partì alla riconquista dei Reami mortali, dando così inizio alla presente Età di Sigmar.

Anche in questa ambientazione le fazioni sono anche stavolta suddivise in quattro grandi alleanze: Ordine (capitanate da Sigmar e alcuni dei benigni dei reami, esse sono costituite da umani, elfi, nani, uomini lucertola, spiriti della natura e dai sopracitati Figli eterni della tempesta), Caos (le forze dei quattro dei oscuri, formate sia da umani che da demoni, a cui si sono aggiunti anche gli uomini ratto chiamati Skaven), Morte (fazione capitanata da signore supremo della non-morte Nagash, che regna su orde di vampiri, fantasmi, ghoul, scheletri e costrutti d’ossa) e Distruzione (orde di creature brutali capitanate dagli dei gemelli Gork e Mork, tra cui si annoverano orchi, goblin, ogri e giganti).

Cosa mi ha affascinato di questo “sequel”

Come accennato in precedenza, inizialmente quello che mi aveva fatto storcere il naso di Age of Sigmar era il fatto che avessero tagliato via alcuni eserciti. Tuttavia quello che mi ha convinto a darli comunque una possibilità è stato proprio il suo sistema di regole, più semplice e accessibile rispetto al vecchio Warhammer fantasy. Il passaggio da un’ambientazione dalle tinte cupe ad una dallo stampo quasi mitologico non mi è comunque affatto dispiaciuto, poiché la conformazione dei Reami Mortali mi ha ricordato un po’ da vicino i regni della mitologia norrena, per cui nutro un certo fascino. Con il passare delle edizioni, oltre ad ulteriori migliorie al regolamento, i modelli sono diventati sempre più riccamente dettagliati, a volte quasi monumentali, cosa che li rende ancora più soddisfacenti da dipingere. Inoltre, avendo a disposizione ben otto mondi l’universo narrativo risulta, sebbene in maniera un po’ meno cupa, molto ricco e variegato, in grado di offrire numerosi spunti per le proprie creazioni.

Conclusioni

Warhammer Age of Sigmar è un’esperienza che grazie ad un regolamento più leggero, tende la mano ai neofiti dei wargames tridimensionali, immergendoli in un mondo epico in cui è possibile dare sfogo alla propria fantasia, sia sul campo di battaglia con tattiche e combinazioni di truppe altamente personalizzabili, che a livello pittorico, grazie alla varietà di dettagliati modelli che condivide con gli altri prodotti Games Workshop. Consiglio vivamente questo gioco a chiunque sia in cerca di un wargame di più facile approccio, agli amanti di ambientazioni fantasy luminose e ai pittori che amano le miniature altamente scenografiche. Con questo articolo concludiamo momentaneamente questa rubrica dedicata ai wargames da tavolo, ma man mano che avrò occasione di provarne altri state tranquilli che ve ne parlerò, insieme ad altri prodotti, multimediali e non, legati ai mondi Games Workshop e simili. Restate sintonizzati e che Sigmar guidi le vostre spade e i vostri pennelli.

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Classe ’96. Appassionato di antichità e laureato in Archeologia e Storia delle Arti. Amante del fantasy, dai libri ai GDR, e con l’hobby del disegno. Quando vide la sua prima miniatura dipinta a mano fu un colpo di fulmine: da allora, la sua spada è il suo pennello, con cui dipinge le sue armate.

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