Amiche e amici del Capri Comics, oggi vi parleremo di The Owl House, aspirante strega, serie animata Disney del 2020 di 43 episodi, creata da Dana Tarrace e disponibile in Italia su Disney+ dal 2021.

Trama e ambientazione

La serie inizia quasi come un “Isekai” classico, vale a dire quei tipi di storie in cui una persona apparentemente normale viene trasportata in un universo parallelo.

Luz Noceda è infatti una quattordicenne di origini dominicane appassionata di fantasy e magia, snobbata e ritenuta stramba dagli altri per questo suo essere nerd. Un giorno, mentre è in procinto di andare controvoglia ad un campo estivo, un gufetto le ruba il suo libro preferito e, nell’inseguirlo, finisce in un portale che la trasporta in un altro mondo, le Isole Bollenti. È un arcipelago formatosi dalle ossa di un gigantesco Titano, popolato dalle più disparate creature, il cui design sembra a volte ispirato ai famosi “Miti di Cthulu”, in particolare da streghe e stregoni, simili agli esseri umani ma con le orecchie a punta.

Qui, Luz farà amicizia con Eda, detta la “donna gufo” e King, un essere simile ad un cane che si autoproclama il re dei demoni, con i quali tenterà di imparare la magia ed intraprenderà un percorso di crescita che la porterà a svelare numerosi misteri e a confrontarsi con il malvagio imperatore delle isole Belos, che opprime il popolo magico costringendo ciascun individuo ad unirsi ad una congrega in cui può praticare un solo tipo di magia.

L’arco narrativo della prima stagione si incentra molto sull’introduzione dell’ambientazione, con episodi perlopiù autoconclusivi in cui Luz deve imparare a conoscere questo nuovo mondo, ma che servono comunque a gettare le basi di una trama che si fa via via più complessa e intrigante col passare delle stagioni. Anche il sistema magico è particolare poiché ci sono più maniere di lanciare incantesimi: di base, le streghe hanno uno speciale organo contenente una bile magica attaccato al cuore e Luz, essendone sprovvista, scopre che si possono utilizzare i glifi, degli speciali simboli con cui è possibile, disegnandoli, comandare la magia presente nell’ambiente e combinandoli tra loro si possono ottenere una serie di effetti diversi.

Essendo poi una serie che punta principalmente ad un pubblico di adolescenti non mancano anche elementi grotteschi oppure horror, anche se ovviamente non si va su nulla di esplicito.

Sulla terza stagione però c’è un piccolo appunto da fare.

La serie avrebbe dovuto essere cancellata già alla fine della seconda, ma l’autrice è riuscita comunque a chiudere tutti gli archi narrativi e a dare un degno finale alla storia, realizzando tre macro episodi da 40 minuti. Questo ha fatto ovviamente storcere il naso a molti, ma nonostante questo è stato comunque fatto un lavoro egregio.

Affezionarsi ai personaggi e l’amore per la cultura pop

Una delle cose che rende speciale questa serie, sono proprio i personaggi principali, caratterizzati in maniera semplicemente sopraffina. Ognuno ha una storia interessante e uno sviluppo coerente e mai banale: Eda e la sua maledizione sono uno dei principali misteri già nella prima stagione, King parte come semplice mascotte comica per poi assumere sempre più rilevanza all’interno della storia e Amity, che ci viene inizialmente presentata come la classica spocchiosa della situazione, metterà infine a nudo le sue fragilità. Tutti gli altri personaggi, come Willow, Gus o Hunter, sebbene ricoprano il ruolo di comprimari, funzionano alla grande è non si può fare a meno di affezionarsi anche a loro. Inoltre questa è una delle prime serie animate a presentare una protagonista bisessuale, insieme ad altri personaggi LGBTQ+, arricchendola ulteriormente.

Un’altra cosa che sicuramente potrà far piacere a molti è anche la grande quantità di Ester Egg e citazioni inserite in diversi episodi, non solo ad altri prodotti Disney, ma anche a numerosissimi anime e videogiochi anche recenti come Hollow Knight, Metal Gear Solid, Soul Eater e Dragon Ball, insieme ad alcune console come Playstation e Nintendo Switch e social come Instagram, qui rinominato “Penstagram”

In conclusione…

Questo è solo un piccolo assaggio di quello che ha da  offrire questa serie che, nonostante il taglio subito dalla terza stagione, rimane una piccola perla tra le serie tv per ragazzi, con un mondo e una storia accattivanti, personaggi memorabili e una protagonista in cui non possiamo fare a meno di identificarci almeno una volta. Se questo articolo vi ha incuriosito consigliamo di recuperare questa serie su Disney+, perché marita veramente tutto il tempo che gli dedicherete.

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Classe ’96. Appassionato di antichità e laureato in Archeologia e Storia delle Arti. Amante del fantasy, dai libri ai GDR, e con l’hobby del disegno. Quando vide la sua prima miniatura dipinta a mano fu un colpo di fulmine: da allora, la sua spada è il suo pennello, con cui dipinge le sue armate.

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