Un incredibile venerdì sera e un risveglio che non allontana l’incubo.

Così devono essersi sentiti, i proprietari e i gestori di molte sale E-Sport e LAN lombarde, come l’eSport Palace di Bergamo e il PC Teklab di Milano, dopo che l’esposto di un altro imprenditore ha portato l’Agenzia Dogane e Monopoli a sequestrare decine e decine di periferiche nei loro locali, mettendo di fatto uno stop indefinito alle loro attività commerciali, tra l’altro a pochi giorni dall’annuncio del COMICON di effettuare una fiera proprio a Bergamo. 

Un passo avanti e cento indietro.

E così, l’esposto di un imprenditore scontento diventa una vera e propria caccia alle streghe, il cui prezzo viene pagato da dei ragazzi con l’unica “colpa” di avere aperto dei punti di ritrovo dedicati all’intrattenimento video-ludico, frequentati, in maniera sana e ordinata, da migliaia di appassionati. 

Una storia che si ripete troppo spesso: la difesa del vecchio a scapito del nuovo, il rifiuto categorico di aggiornarsi e comprendere il mondo che cambia, e la volontà ottusa di affossare tutto ciò che non si capisce. 

Come direbbe il mitico Stanis La Rochelle: “Scusate se ve lo dico… ma siete davvero MOLTO Italiani.”

Sì, perché il nostro paese, alle volte, sembra proprio voler resistere con tutte le proprie forze al cambiamento, cosa che risulta ancora più triste se notiamo che, appena oltre i nostri confini, Macron che spinge per avere gli E-sport nelle Olimpiadi 2024 a Parigi (Fonte: DRCommodore).  

Vero che siamo lontani, vero che i cambiamenti necessitano di tempo, ma è davvero così difficile immaginare una sala giochi del nostro millennio? Ovviamente sana e regolamentata, ma c’è davvero bisogno di dirlo? C’è davvero bisogno di fare la solita postilla del: combattiamo la ludopatia? Davvero bisogna sottolineare l’ovvio? Va bene, facciamolo, purché poi il cambiamento prenda davvero piede. E invece bisogna constatare che il cambiamento stenta. Che sogno sarebbe, per moltissimi giovani e non, avere un posto del genere sulla nostra isola, nel quale trasformare le passioni comuni in aggregazione. Invece siamo costretti a leggere delle retate di Bergamo e Milano, che rappresentano i classici campanelli d’allarme che tentano di tenerci sempre nel seminato, soffocando qualsiasi sogno o idea già nella culla, solo perché considerati insoliti da chi non vuole fare alcuno sforzo di comprensione. 

Allo stesso tempo non è più possibile assistere, ancora e ancora, ai programmi di cosiddetto “approfondimento” della televisione generalista, che continuano a trattare questi argomenti con vergognosa sufficienza, con l’unico risultato, voluto o meno, di demonizzare tutto ciò che sfugge dall’ordinario. 

Anche noi di Arcadia e di Capri Comics ci impegniamo, nel nostro piccolo, per dare dignità alle nostre passioni, per creare uno spazio nel quale coltivarle insieme, liberi da pregiudizi polverosi. Però ci rendiamo conto che la polvere è tanta, e la notizia di Bergamo ce lo conferma ancora.

Sarebbe bello venire smentiti, per una volta.

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Classe '90. Farmacista per sbaglio, noto accumulatore di giochi da tavolo. Nasce e cresce a suon di Marvel e Disney e tanto basta...

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