Amiche e amici del Capri comics, oggi, per la rubrica L’Isola in Scatola, vi parliamo di Massive Darkness 2: Hellscape, seconda edizione del Dungeon Crawler targato CMON.

Prima di iniziare l’articolo va fatta una piccola, grande premessa.

Sono innamorato perso della CMON, e devolvere a loro parte dei miei stipendi è ormai consuetudine. Tuttavia, ho anche bisogno di ammettere quando sbaglia: il primo Massive Darkness era infatti un gioco dal Gamplay davvero pessimo. Nonostante questo, l’arrivo di una seconda edizione, riveduta e corretta, è stata accolta molto bene dai fan, che hanno decretato il successo della nuova campagna Kickstarter ricca di tantissimi pupazzi.

Ma non perdiamo altro tempo e buttiamoci nella recensione.

Let’s kill some monsters!

Guardando la scatola

Scatola imponente, con una componente artistica davvero evocativa. I toni cupi sono spezzati dalla luce degli eroi, chiamati Light bringer.

Se vogliamo considerare la totalità dell’offerta di Massive Darkness 2, una menzione speciale va alla scatola della modalità campagna “Heavenfall”, che inverte completamente i toni oscuri del set base, con coloratissimi e cattivissimi angeli pronti a farci a brandelli.

Non amo la scelta di avere formati di scatola diversi, ben 5: scatolone grosso per gioco base e esclusive Kickstarter, + scatola piccolo per la modalità campagna, + scatolino ancora più piccolo per i pack di mostri aggiuntivi, + miniscatola per le classi aggiuntive, + megascatola per il drago. 

OCD nightmare?

Insomma, un vero orrore da esporre. 

Dentro la scatola

L’organizzazione delle scatole non è delle migliori viste in questi anni, ma è semplice ed efficace. Quello che risalta nella componentistica è la specificità che accompagna ogni classe, che regala unicità ad ogni Lightbringer.

Le carte sono poi ben differenziate ed aiutano il set up del gioco, non propriamente velocissimo.

Stiamo calmi…

Sul tavolo

Veniamo a noi.

Amo questo gioco. 

Odiavo la sua versione precedente.

Ma alla CMON sono dei volponi: hanno preso ciò che non funzionava nella versione precedente e lo hanno aggiustato, trasformandolo in dei punti di forza.

Ogni classe ha un suo sistema di gioco e delle regole specifiche. Il paladino, ad esempio, può benedire zone della mappa, mentre bardo deve gestire una tastiera e comporre note per effettuare le magie.

Go Bard!

E, come se non bastasse, ogni classe ha varie abilità aggiuntive che possono essere scelte durante la partita. Questo permette una totale unicità dell’eroe, data dalla combinazione di classe di eroe + eroe selezionato + abilità da scegliere.

Quindi, ciò che prima era un semplice pupazzo senza personalità, adesso è il TUO eroe.

Nella prima edizione, inoltre, vi era un cervellotico sistema di attivazione dei mostri, che una volta attaccati rispondevano al fuoco e poi ti pestavano de brutto, impantanandoti in un vero e proprio turbinio di schiaffi. Adesso, invece, ogni carrozzone di mostri risponde all’attacco subito e in contemporanea, lasciando intatta la sensazione di botte subite, ma senza appesantire il turno di gioco.

Il boss finale del gioco

Chiudendo la scatola

Se non si fosse ancora capito, Massive Darkness 2: Hellscape lo promuoviamo e ve lo consigliamo, perché secondo noi riesce a catturare e trasmettere un meraviglioso ed adrenalina o senso di avventura vecchio stile, ma aggiornato ai ritmi e al gusto di gioco odierni.

Se amate i dungeon crawler, il fantasy in generale e soprattutto i PUPAZZI, questo gioco vi terrà incollati al tavolo macinando scenari, picchiando mostri e collezionando tesori.

*snap*

Let’s bring some light, motherf*ker!

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Classe '90. Farmacista per sbaglio, noto accumulatore di giochi da tavolo. Nasce e cresce a suon di Marvel e Disney e tanto basta...

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