Amiche e amici del Capri Comics, oggi vi parliamo di Frieren – Oltre la fine del viaggio, manga shōnen fantasy scritto da Kanehito Yamada e disegnato da Tsukasa Abe.

Serializzata sull’importante rivista Weekly Shōnen Sunday a partire dall’aprile 2020, e poi pubblicata in formato tankōbon dall’agosto successivo, l’opera racconta le gesta di Frieren, un’elfa che di colpo si rende conto che le altre persone, e nello specifico i suoi compagni d’avventura, Himmel, Heiter e Eisen, non vivranno a lungo quanto lei. Una consapevolezza che, per quanto ovvia per tutti i comuni mortali, per lei è invece assolutamente nuova e sconvolgente, così tanto da costringerla, per la prima volta, a fare i conti con le conseguenze della propria estrema longevità.

Frieren – Oltre la fine del viaggio ha già riscosso un notevole successo in patria, superando i 2 milioni di copie in circolazione e collezionando diverse nomination e vittorie nell’ambito di importanti premi culturali. Parliamo quindi di un manga che al momento a spopola tra i lettori nipponici, e che quindi era molto atteso anche in Italia, dove il primo volume è arrivato lo scorso 13 ottobre, pubblicato da Edizioni BD sotto l’etichetta J-Pop. Ad oggi, in Giappone sono già usciti 5 volumi, mentre il secondo è previsto, qui da noi, a novembre.

Copertina italiana del primo volume italiano, targato J-Pop. Da sinistra verso destra: Heiter, Frieren, Himmel e Eisen

Ma a cosa è dovuto questo successo? 

Si tratta di un fuoco di paglia o di un fumetto che, come affermano in molti, ha davvero lo spessore per diventare il prossimo fenomeno fantasy globale? 

Difficile dirlo, ancora, ma questo non ci impedisce di fare già alcune riflessioni spoiler-free sul primo volume di Frieren, che, almeno per chi scrive, già colpisce per diversi motivi.

Allora iniziamo… dalla fine

In che senso?

Nel senso che Frieren – Oltre la fine del viaggio inizia letteralmente dopo la fine di un’epopea, ovvero quando un gruppo di avventurieri sconfigge il Re Demone e riporta la pace nel mondo, dopo ben dieci anni passati a viaggiare e combattere insieme. Questo “party”, per dirla alla Dungeon & Dragons, è composto dalla maga elfa Frieren, dall’eroe umano Himmel, dal guerriero nano Eisen e dal sacerdote umano Heiter.

“Solo”

Tornati nella Capitale, i quattro ricevono tutti gli onori del caso ed assistono ad una cinquantennale pioggia di meteore che sembra quasi coronare il termine della loro avventura. L’indomani, le loro strade si separano, ma con la promessa di rincrociarsi dopo cinquant’anni, in occasione della prossima pioggia di meteore.

Ma se per Frieren cinquant’anni equivalgono ad un battito di ciglia, data la millenaria esistenza del popolo elfico, per il resto del mondo non è lo stesso. La maga dovrà quindi confrontarsi, emotivamente ed intellettualmente, con la mortalità di chi la circonda e con gli avvenimenti che, a poco a poco, ma inesorabilmente, trasformano la società in cui vive. Ad aiutarla ci sarà anche la piccola Fern, una giovanissima incantatrice che diventerà sua apprendista.

Un’avventura sullo sfondo della vita

Almeno in questi primi capitoli, l’impresa del gruppo di Frieren non rappresenta tanto il fulcro del manga, ma piuttosto lo sfondo di una storia che è in parte memoriale e in parte racconto di formazione e crescita spirituale.

In tal senso, la definizione “post-fantasy”, utilizzata sul retro del primo volume per riassumere il senso generale dell’opera, appare davvero calzante.

Per adesso, gli elementi puramente avventurosi sono infatti lasciati a margine, e l’attenzione si incentra per lo più sui personaggi, sui loro ricordi, sulle loro convinzioni, sui loro ideali, sui loro caratteri e sui loro problemi, piccoli o grandi che siano.

Piccoli e grandi problemi fantasy

Il tono è quindi intimista, ma ci sono anche dei deliziosi momenti di ironia e di combattimento in perfetto stile shōnen, che rendono la lettura davvero ricca e coinvolgente.

Quanto al worldbulding, ovvero la costruzione dinamica dell’universo narrativo in cui Frieren vive, non sono stati ancora rivelati abbastanza elementi per trarne una valutazione di merito, ma da ciò che si è visto finora, si possono scorgere dei generali rimandi ai Forgotten Realms di Dungeon & Dragons e a saghe videoludiche come Zelda, Dragon Quest e Final Fantasy.

Un momento di pausa…

I disegni, tecnicamente molto validi, sono caratterizzati da un tratto pulito e da bianchi preponderanti che suggeriscono un’idea di candore e purezza, ma anche una certa nostalgia malinconica. L’impaginazione, la regia e il design generale di personaggi e ambientazioni risultano abbastanza semplici e ordinari, ma comunque funzionali allo sviluppo dolce e lento della storia.

Conclusioni… per ora

A giudicare dal primo volume, Frieren – Oltre la fine del viaggio si presenta come un affascinante fantasy intimista che pone l’accento sull’importanza di coltivare con sincerità i rapporti umani e di dedicare agli altri parte del tempo a nostra disposizione, prima che sia troppo tardi.

Cosa ci aspetta nei prossimi capitoli? Si continuerà su questa linea o ci si sposterà più sui canoni di una “classica“ avventura shōnen? Personalmente non vedo l’ora di scoprirlo e vi consiglio di imbarcarvi anche voi in questo nuovo ed entusiasmante viaggio.

Copertina italiana del secondo volume italiano, targato J-Pop. A sinistra, la piccola Fern

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Classe ‘92. Laureato in/appassionato di: lingue, letterature e culture straniere. Giornalista pubblicista, divoratore di storie, scribacchino di pensieri propri e traduttore di idee altrui.

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