Piccoli e Grandi Space Rangers del Capri Comics, sono qui per raccontare le emozioni vissute con Lightyear – La vera storia di Buzz, film d’animazione che segna ritorno in sala targato Pixar Animation Studios.

Non siamo qui ad allungare il brodo con l’excursus della filmografia Pixar, e non faremo nemmeno un riassuntone di Toy Story, perché questo film, con Toy Story, non ci appizza proprio niente. Questo è infatti il film che Andy vide nel 1995 e lasciatemelo dire: anche io, uscendo dalla sala alla sua età, avrei comprato TUTTO il merchandising di Buzz che mi capitava a tiro.

Un po’ di trama…

La storia parte con un ritmo altissimo, e non cala mai di intensità.

Anno 3901: lo Space Ranger Buzz Lightyear e il suo ufficiale in comando, nonché migliore amica, Alisha Hawthorne, tengono banco per 6 minuti di adrenalina pura mentre tentano di scappare da Tikana, un pianeta alieno abbastanza stereotipato, con tanto di insettoni e tralicci mortali.

Buzz odia i novellini e ancora peggio le IA, e questo gli costerà caro, perché per colpa sua, lui e il suo equipaggio rimangono bloccati su Tikana. Sarà quindi lo spirito di adattamento a consentire agli Space Rangers di sopravvivere e stabilirsi, nonostante le difficoltà.

Da parte sua, Buzz continua invece a perseguire in maniera pedissequa la sua missione, senza preoccuparsi del prezzo da pagare. E così, mentre il mondo scorre, lui rimane ancorato al passato, ed una volta trovata la soluzione, dovrà vedersela con il cattivone Zurg…

Una semplicità rinfrescante

Lightyear è un film semplice, rapido, diretto.

Persino lo spiegone scientifico in stile Interstellar viene ridotto ad un semplice “se viaggi nello spazio per 4 minuti, sul pianeta passano 4 anni. STACCE”. Questa semplicità però non preclude alcuna profondità emotiva, anche perché quei cattivoni della Pixar almeno una lacrima te la fanno sempre versare.

In questo caso, i temi trattati  sono il rimpianto di un errore commesso e l’accettazione che il mondo, anche se influenzato dalle nostre azioni, non ruota solo attorno ad esse, ed anche se siamo i protagonisti della nostra storia, le persone che vivono con noi sono comunque protagonisti della loro.

Personalmente, ho trovato il film davvero godibile, e mi ha tenuto incollato allo schermo, con continui riferimenti ed omaggi alla space opera per eccellenza: Star Wars.

In conclusione, sono davvero felice che la Pixar sia tornata così sul grande schermo. Spero che questo film possa magari ispirare qualche piccolo nerd e ricordare a qualcuno con qualche anno in più che “la missione” da compiere, va compiuta per tutti, e non solo per se stessi…

Quindi: se non avete ancora visto Lightyear, datemi retta e non perdetevelo, nei cinema, mi raccomando, perché questo è un film che vi porterà… beh…

…verso l’infinito ed oltre.

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Classe '90. Farmacista per sbaglio, noto accumulatore di giochi da tavolo. Nasce e cresce a suon di Marvel e Disney e tanto basta...

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