Amiche e amici, la notte più spaventosa dell’anno è appena passata. 

Avete già guardato il vostro film horror preferito e vi siete ritrovati a urlare davanti allo schermo: “Non dividetevi!”, “Non scendere in cantina!”, “Il killer è nel giardino!!!”?

Bene, ora però è il momento di smettere di tifare per quei poveracci che gli autori hanno già condannato a morte orribile, e provare invece a sopravvivere in prima persona.

A farci vivere questo brivido ci pensa uno scatolone gigantesco, un gioco da tavolo che ci catapulta in un horror da manuale, pieno di urla, rumori sospetti e decisioni fatali.

La notte buia e tempestosa…

Il gioco è totalmente asimmetrico: da un lato tre (dei cinque disponibili) sopravvissuti, dall’altro un (dei tre disponibili) mostro assetato di sangue. Il teatro della tragedia? Una villa abbandonata, ricreata in un tabellone spettacolare: due mappe speculari (una per il killer e una per i sopravvissuti) divise da una riproduzione gigante dell’edificio.

Da qui parte un inseguimento che ricorda una battaglia navale dell’orrore: il killer non conosce la posizione dei sopravvissuti e deve intuire dove si trovano dai rumori o dalle loro mosse, mentre dall’altra parte i malcapitati devono comunicare (senza farsi scoprire!) e trovare il modo di scappare vivi.

Gli stereotipi che amiamo

Come da tradizione, i sopravvissuti sono ben riconoscibili: il giocatore di footbal, il dottore, il meccanico, la giornalista e la ragazza della porta accanto.Il loro obiettivo? Recuperare cinque chiavi per fuggire o riparare la radio per chiamare la polizia e attendere i rinforzi. Ma attenzione: si entra tutti insieme e si esce tutti vivi. Se anche uno solo muore, il killer vince.

Già, la scelta dei personaggi può svelare la strategia del gruppo… o essere un perfetto depistaggio. E con una sola azione per turno, non c’è davvero spazio per errori.

Il mostro nel buio

Anche il killer ha la sua strategia (e le sue frustrazioni). Si parte scegliendo che tipo di mostro impersonare. 

Abbiamo il Macellaio, un concentrato di pura rabbia… e motosega… che non ha tattiche sottili, ma se ti trova… addio. Poi c’è l’Assassino, elegante e letale, tutto colpi di fino e assalti improvvisi. E ancora, il Fantasma, che non vuole ucciderti, ma spaventarti a morte, apparendo dove meno te lo aspetti. Ognuno di loro ha un mazzo di carte personalizzato, con azioni speciali che rendono ogni partita più cinematografica e tesa.

Thriller, thriller night 

Forse non vi ho svelato troppo, ma spero di avervi incuriositi. Se amate i film horror e le esperienze da brivido, questo titolo è un must. Dal vivo è impossibile non restare incantati: esteticamente spettacolare, e in gioco riproduce perfettamente la tensione da “ultimo atto” di un film horror.

E quando avrete esaurito le combinazioni base, ci sono modalità extra e espansioni che aggiungono nuovi mostri e sopravvissuti, per un’esperienza che non smette di evolversi.

Vi saluto con una scena tipo di Terrorscape, tratta da una nostra partita recente

Abbiamo chiamato la polizia, sentiamo le sirene ormai fuori la porta. Io, col cuore in gola, mi metto abbracciato alla radio, seduto in un angolo nascosto. La nostra detective, dopo aver passato tutto il tempo a scattare foto e depistare l’assassina, prende il passaggio segreto per correre ad aprire la porta per la polizia. L’ingegnere, fiero di sentire le sirene, merito della sua riparazione, si stava quasi rilassandosi in corridoio, ad un passo dalla porta di ingresso. 

Tutto diventa silenzioso, troppo silenzioso.

Dopo aver passato tutto il tempo a nascondermi ed essere il più silenzioso possibile trattengo addirittura il respiro finchè non comincio a sentire dei rumori strozzati, un paio di stanze più in la. Cercando di non fare rumore esco dal salone per vedere cosa sia stato e trovo quel che resta dei miei compagni, la gola tagliata con una precisione chirurgica, un singolo taglio alla giugulare ed uno sguardo di sorpresa nei loro occhi che mi puntano mentre si spengono.

Noto un movimento con la coda dell’occhio e lascio cadere la radio che ancora stringevo per cercare di darmi sicurezza. In quel momento, però, sento abbattere la porta d’ingresso. la polizia si riversa in casa a pistole spianate, urlandomi di immobilizzarmi, ma è tutto ovattato nelle mie orecchie. Resto lì, in piedi, di fronte ai corpi dei miei compagni, mentre i poliziotti mi ammanettano e mi portano via. 

È finita… almeno per noi… almeno fino alla prossima partita… buon brivido a tutti…

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Classe '90. Farmacista per sbaglio, noto accumulatore di giochi da tavolo. Nasce e cresce a suon di Marvel e Disney e tanto basta...

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