Cari amici di Arcadia, inauguriamo oggi questa rubrica dedicata al Pc Gaming. Scopriremo insieme le migliaia di ragioni per cui ritornare al buon vecchio Pc per giocare è un’ottima idea, per chi lo ha abbandonato oppure per chi, anagraficamente, è cresciuto durante il boom delle console.

Oltre a non essere di primo pelo per quanto riguarda l’età, sono anche molto old school nei gusti e nell’approccio, quindi, nipoti miei, sedetevi comodi che lo zio adesso vi spiega un po’ di cose, e se per caso decidete di fare il grande passo e lasciare le console e tuffarvi nel gaming da Pc, scriveteci al nostro indirizzo mail, sulla pagina Facebook o anche nella sezione commenti di questo articolo: sarò felice di darvi tutte le dritte possibili.

Partiamo col botto, con un genere che sarà sicuramente gradito ai nostri cari “Arcadici”: gli RPG. Se siete qui è inutile dilungarsi su cosa siano i Role Playing Games, per cui tuffiamoci nella scoperta dei capisaldi di questo genere, nella loro veste videoludica, partendo proprio dal più conosciuto e da noi adorato franchise Dungeons & Dragons

Gli albori degli RPG per computer, per gli amici CRPG

Potrei partire consigliandovi i primi CRPG per Amiga degli anni ‘90, come la serie Eye of the Beholder, mostri sacri del tempo con visuale in pseudo prima persona e movimento a “blocchi quadrati”.

Eye of the Beholder

Un genere che ha dato vita ad una serie di cloni, al tempo all’avanguardia ed amatissimi dagli estimatori del genere, ma che oggi, vista l’interfaccia di gioco atroce e le meccaniche abbastanza farraginose, vi farebbero passare ogni velleità di darvi ai classici in cinque minuti.

Ma se siete dei curiosi, e soprattutto temerari avventurieri, potete ripescare gratuitamente, ed in maniera completamente legale, questi e tanti altri grandi classici su questa sezione di archive.org, in tutta la loro maestosa pixellosità, da giocare direttamente nel vostro browser, anche sui pc più antiquati.

Per alcuni, questo approccio all’esperienza potrebbe essere troppo brutale, quindi chi vuole avventurarsi nell’old school senza troppi sbattimenti può esplorare il catalogo della Beamdog, che ha rimasterizzato alcuni capolavori del passato, sempre dell’universo D&D, targati Interplay e Bioware. Lo trovate sulle piattaforme di digital delivery Steam e GoG. Baldur’s Gate I e II, Icewind Dale, Planetscape Torment: capolavori assoluti, realizzati in prospettiva isometrica, quindi un falso 3D, in un mix di pixel art e scenari disegnati a mano. Super mattoni da 100 e passa ore di gioco ciascuno, che scorrono con piacere fra combattimenti, risoluzioni di enigmi e caccia al pezzo pregiato di equipaggiamento, con meccaniche fedeli alla versione Advanced Dungeons & Dragons. Tutti rimasterizzati negli ultimi anni in versione Enhanced, con un restyling grafico e delle meccaniche di gioco, che vi consentirà di gustarli, con un sapore retrò, ma senza impazzire.

Baldur’s Gate II

Ma torniamo a qualcosa di più attuale: a turni o in tempo reale?

Gli ultimi anni hanno visto ritornare in auge il genere del CRPG isometrico, ed a fare la parte del leone in questo settore, abbastanza di nicchia, sono state delle saghe di ambientazioni inedite, come i due Pillars of Eternity e Tyranny della Obsidian che hanno rinfrescato le meccaniche classiche del CRPG mantenendosi però fedeli alle aspettative degli amanti dei numeri e delle statistiche e delle build “su misura” caratterizzati sempre da un sistema  combattimento in tempo reale.

Ma l’apice del tatticismo ruolistico si raggiunge con Divinity Original Sin e Divinity Original Sin II della Larian Studios ed un sistema profondissimo di combattimento a turni, che è il non plus ultra per gli strateghi. Questi ultimi due giochi sono giocabili anche in coop online o schermo condiviso, ed è in questa forma che raggiungono la loro massima potenzialità, regalando momenti di tensione e di cooperazione vicini a quelli del classico RPG da tavolo.

Divinity Original Sin II

Agli appassionati del genere rimasti un po’ fuori dal loop o che non si sono mai avvicinati al gioco di ruolo al computer, consiglio senza ombra di dubbio di provarli. Oltre alle meccaniche uniche di gameplay e la spinta continua a pensare out of the box, la trama ed il lore di questi ultimi due titoli, specialmente il secondo, lasciano veramente il segno.

Cosa c’è all’orizzonte

Per il futuro ci si attendono grandi cose dai Larian Studios, che hanno acquisito il franchise di Baldur’s Gate e che, probabilmente nel 2022, usciranno con la versione finale di Baldur’s Gate III, che al momento si può provare in early access su Steam, ma il mio consiglio è sempre quello di attendere il prodotto finito.

Un ottimo modo di ingannare il tempo, in attesa di questa nuova uscita, invece è Solasta – Crown of the Magister: le meccaniche sono quelle della 5 edizione di D&D, leggermente riadattate poiché il gioco non è ambientato nell’universo di Dungeons & Dragons, ma anche in questo caso ci troviamo davanti a qualcosa che ricorda molto da vicino il pen’n’paper RPG: ci sono anche i dadi da tirare, e come tutti potete bene immaginare, anche se virtualmente, vedere rotolare un 20 naturale con tanto di effetto sonoro dà le sue emozioni anche davanti ad uno schermo, anche a noi vegliardi… ops… old school.

Solasta – Crown of the Magister

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Nato un annetto prima di Space Invaders, appassionato di PC Gaming, simpaticamente ostile alle console. Giornalista pubblicista, laureato in Lingue e Civiltà Orientali. Ha letto tre fumetti al massimo in vita sua, ma è quasi sicuro che gli Avengers siano della Marvel.

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