“Alla ricerca di un uomo scomparso durante una battuta di pesca, Dylan, dopo un drammatico naufragio, approda su un’isola dove le leggi della natura sono stravolte e non hanno più alcun valore… un luogo dove niente è vivo e nel cielo brillano due soli”. La sinossi è tratta da www.sergiobonellieditore.it e riguarda il detective dell’incubo più famoso del mondo dei fumetti alle prese con una storia molto particolare e… isolana che fa proprio al caso della nostra rubrica “Isole a fumetti e nei fumetti” giunta alla sua settima tappa di un viaggio sempre affascinante come lo sono, con tutte le loro criticità, le terre completamente circondate dal mare. 

“L’isola dai due soli” è un numero “bis” della serie regolare di Dylan Dog. La “Sergio Bonelli Editore”, come è noto, ai lettori dei suoi albi, da qualche anno ha varato la doppia uscita estiva. Un’uscita che reca lo stesso numero di quella regolare, ma che è “bis”, ovvero un’occasione estiva per leggere due storie in un solo mese. E per il “bis” del 2023 la “Bonelli” presentò nelle edicole e ai “dylandog-dipendenti”, categoria che, pur non rappresentando, ahinoi, la folla oceanica di due, tre decenni fa, è, comunque, ancora oggi, sezione numericamente importante della società, il numero “442 bis L’isola dai due soli”. Come anticipato e come si evince dal titolo, dunque, uno scoglio dove brilla clamorosamente, un sole e un sole…bis. L’albo che porta la firma di Davide La Rosa e Franco Saudelli, stando anche a commenti e recensioni, si ispira al romanzo di Adolfo Bioy Casares “L’invenzione di Morel”. Ma è un tributo in punta di penna…e matita. Come il romanzo del 1940 e la trasposizione cinematografica del 1974 per la regia di Emidio Greco con protagonista Giulio Brogi, la storia è quella di un naufrago che arriva su un’isola che pensa disabitata. In realtà esiste un palazzo con una stanza segreta e dove incontra delle persone vestite con abiti antiquati, che sembrano non accorgersi della sua presenza. Un fantasma che cammina, una realtà parallela, un punto di partenza in comune con la storia di Dylan Dog che, però, poi si snoda senza snaturare il classico profilo del più letto tra gli eroi di carta della “Bonelli”.  Dylan Dog nella sua isola dai due soli, è sempre l’indagatore dell’incubo, è sempre lui, ma comunque legato al canovaccio del romanzo. 

Stessa situazione, ma scopi diversi rispetto al naufrago dell’opera originale. Dylan Dog, infatti, obtorto collo deve accettare di lavorare ad un caso di sparizione su di un’isola. Si tratta di un’isola in Scozia, al largo di Sandhaven, ma che in realtà non dovrebbe esistere. E in un’esistenza irreale rientra perfettamente anche l’innaturalezza degli eventi come due soli che splendono in cielo.Elementi a sufficienza per cercare di andare via il prima possibile, lasciarsi alle spalle l’isola e tornare sulla terraferma. Insomma, agli occhi del lettore possiamo immaginarla come una storia a tratti simile, ma per altri diversa. Da isolani, inoltre, aggiungiamo che si percepisce in modo plastico e significativo il senso di smarrimento che Dylan prova in questa storia, così come quello di sentirsi in qualche modo intrappolato in uno scoglio. Per i raffinati e affezionati lettori da menzionare per la storia del numero 442 bis di Dylan Dog sono anche un dialogo con la Morte e una indimenticabile interpretazione di Groucho. Ultima annotazione: non vogliamo sforare con il racconto, né esagerare con lo spoiler, ma va citato anche un vero e proprio cameo di Lord Wells.

Dylan Dog 

Numero: 442 BIS 

Titolo: “L’isola dai due soli”

Edizioni: Sergio Bonelli Editore

Soggetto: Davide La Rosa 

Sceneggiatura: Davide La Rosa 

Disegni: Franco Saudelli

Copertina: Gianluca Cestaro, Raul Cestaro 

Uscita: luglio 2023

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Giornalista pubblicista, aspirante redattore per il Papersera, aspirante collezionista della serie a fumetti “Inside Woody Allen”, libro sul comodino: “Su con la vita, Charlie Brown! Come affrontare i problemi di ogni giorno con l'aiuto dei Peanuts”, lettore del prossimo Alan Ford che uscirà in edicola.

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