Amici del Capri Comics, oggi vi parliamo di “Napoleone – Ascesa e Caduta”, denso compendium a fumetti sulla vita del “piccolo caporale” poi divenuto Imperatore dei Francesi. 

Pubblicata dalla casa francese Glénat in tre volumi usciti tra il 2014 e il 2016, poi editi in Italia nella collana “Historica” della Mondadori Comics, questa densa biografia a fumetti conta un team realizzativo di prim’ordine. La sceneggiatura è stata firmata dallo scrittore, comico e saggista Noël Simsolo, coadiuvato dalla consulenza storica di Jean Tulard, uno dei massimi studiosi mondiali di Bonaparte. I disegni sono invece ad opera di Fabrizio Fiorentino (con la collaborazione di Alessio Cammardella), artista già in forze alla Marvel e alla DC, nonché prezioso amico ed ospite del Capri Comics.

La Presa di Capri

Un’opera, questa, nella quale anche la nostra isola ottiene un posto d’onore. In una delle tavole, infatti, si fa riferimento alla mirabolante operazione strategica con la quale l’esercito franco-napoletano di Gioacchino Murat strappò Capri al presidio inglese che la occupava ormai da due anni. A capo della guarnigione britannica vi era Hudson Lowe, il comandante irlandese che diventerà poi, ironia della sorte, il carceriere dello stesso Napoleone a Sant’Elena.

Questa vittoria, poi conosciuta come “La Presa di Capri”, ebbe una vasta eco all’epoca, venendo addirittura immortalata sotto l’Arco di Trionfo a Parigi.

L’Età Napoleonica

Arricchiti dai colori di Alessia Nocera, i disegni di Fiorentino ricostruiscono in maniera impeccabile l’era napoleonica, seguendone con spirito documentaristico e senso pittorico le campagne sanguinose, le tensioni sociali, lo sfarzo, la miseria, i trionfi e le cadute. Il lettore viene quindi catapultato, con dovizia di luoghi e date e citazioni, indietro nel tempo, in un’epoca incerta ed incastrata tra la razionalità del ‘700, i disordini successivi alla Rivoluzione Francese e la futura restaurazione dell’800.

Ed è proprio in questo crocevia che si inserisce l’ambizioso Capitano Bonaparte, plasmato da un’infanzia felice in Corsica e da una difficile adolescenza in Francia, dove faticò inizialmente ad inserirsi. Deriso dai colleghi dell’Accademia Militare per il suo cattivo francese, non si lasciò intimorire, e grazie alle sue innate capacità scalò ben presto la gerarchia militare, fino a diventatare uno dei i più giovani e promettenti ufficiali dell’esercito francese. I tumulti della Rivoluzione lo convinsero che la barbarie potesse essere tenuta a bada soltanto dalla legge e da un governo forte, due forze salvifiche di cui lui volle diventare l’incarnazione suprema.

Già nella primissima pagina del primo tomo, ambientata alla vigilia della battaglia di Tolone, Napoleone rivela ad un sottoposto il cardine della propria filosofia: “L’essenziale è vincere”. Non importa quante vite gli sarà necessario sacrificare all’altare della vittoria, le petit caporal perseguirà sempre questa convinzione.

La sua fu esaltazione dell’etica militare? O forse mero sprezzo per la vita umana? Per dirla con Manzoni: “Ai posteri l’ardua sentenza”. Ma che siano però “posteri” ancora più “posteri”, perchè in molti non sono ancora in grado di pronunciarsi definitivamente, e il dibattito sull’eredità di Napoleone è ancora aperto.

Bicentenario del 5 maggio: una data da commemorare?

È peraltro di pochi giorni fa la decisione del Presidente francese, Emmanuel Macron, di commemorare ufficialmente, il prossimo 5 maggio, il bicentenario della morte di Bonaparte. Ne ha dato notizia il portavoce del Governo, Gabriel Attal,  che ha definito Napoleone “una figura maggiore della nostra storia”, una personalità da guardare “in faccia” e con “occhi spalancati”, anche “per quei momenti che possono essere stati difficili” e per “scelte che appaiono oggi contestabili”.

Un annuncio che ha già alzato un nugolo di polemiche, in quanto l’imperatore francese resta una figura assai controversa, da molti accusato di tirannia, schiavismo e misogina. Ma forse, il fascino imperituro di Napoleone sta proprio in questo: nella immane difficoltà di fermarlo nel tempo, inquadrandolo e definendolo in tutto e per tutto. 

Come tanti altri (anti?)eroi, prima e dopo di lui, Napoleone soccombette infine alla propria ambizione. Eppure, la sua figura attraverserà la filosofia, la pittura, la musica, la letteratura, il cinema: centinaia di opere sono state realizzate su di lui, sulle sue imprese, sulle sue motivazioni, sulle sue contraddizioni.

A più di 200 anni dalla sua solitaria morte a Sant’Elena, Napoleone ci parla ancora, non in ultimo attraverso questo pungente fumetto di Fiorentino, Simsolo e Tulard. Ci parla così tanto che si potrebbe quasi dire che il suo trionfo comunicativo si avvicini molto a pareggiare la sua disfatta militare a Waterloo. 

In questa tavola, il cognato di Napoleone e Re di Napoli, Gioacchino Murat, porta a compimento la Presa di Capri

Testi: Noël Simsolo
Consulenza Storica: Jean Tulard
Disegni: Fabrizio Fiorentino (con Alessio Cammardella)
Colori: Alessia Nocera

(La tavola, riportata a scopo di documentazione, è di proprietà degli aventi diritto)

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Classe ‘92. Laureato in/appassionato di: lingue, letterature e culture straniere. Giornalista pubblicista, divoratore di storie, scribacchino di pensieri propri e traduttore di idee altrui.

1 COMMENT

  1. Napoleone e Capri: due giganti che si incontrano in un’avvincente striscia di fumetto, su un costone roccioso apparentemente insormontabile. Recuperare tasselli di tale valore della nostra storia ci fa comprendere quanto la nostra isola sia stata “meta ambita e desiderata” nei secoli e di come l’ingegno umano sia capace di imprese a prima vista impossibili. Grazie Capri Comics per averci aperto questa pagina importante della storia caprese, in una forma d’arte unica e coinvolgente: il fumetto.

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